Il Progetto
Easternational si propone di analizzare il fenomeno di integrazione economica euroasiatica, spinto anche dal progetto cinese noto come Belt and Road Initiative (“BRI”) e di informare sulle opportunità che tale integrazione presenta per le aziende europee ed in particolare italiane che operano in Cina e altri paesi interessati dalla BRI.
I fenomeni di globalizzazione e di apertura dei commerci internazionali hanno toccato da tempo il continente euroasiatico con conseguenze importanti per le economie europee. La Cina in particolare, che resta dopo UE e USA la terza destinazione per gli investimenti stranieri e rappresenta più del 20 percento del commercio mondiale, ha avviato una strategia tesa a riattivare le vecchie vie commerciali che la legavano all’Europa attraverso l’iniziativa BRI che prevede, tra l’altro, la costruzione di infrastrutture di trasporto e logistica. Tale obiettivo è perseguito anche attraverso investimenti importanti nelle ex repubbliche sovietiche e in Europa Orientale.
La Russia è impegnata invece nella costruzione di un’ “Unione Economia Euroasiatica” con la quale cerca di consolidare la propria influenza in Asia Centrale e nel Caucaso, offrendo un’alternativa all’adesione all’Unione Europea.
Questi due progetti hanno il potenziale di ridisegnare la geografia politica ed economica euroasiatica a noi nota. Nonostante possano sembrare progetti in apparenza concorrenti, la tendenza, nel lungo termine, è quella di integrare economicamente l’area che va replica uhren da Lisbona a Shanghai, passando per la Russia e l’Asia Centrale, il Caucaso e ovviamente i paesi dell’Unione Europea. Questo pone sfide geopolitiche all’Europa ed all’Italia, ma presenta anche opportunità soprattutto di carattere economico.