Il Kazakhstan nella BRI: infrastrutture, investimenti e zone economiche speciali
Il Kazakhstan si sta imponendo da diversi anni come uno dei paesi più sviluppati dell’Asia Centrale. La sua posizione geografica, unita ad una politica estera di intermediazione tra le potenze occidentali e i vicini orientali, la rende una della nazioni di maggiore interesse nello sviluppo di nuove rotte commerciali. Il paese è un punto di passaggio fondamentale per la Belt & Road Initiative. Il governo locale, insieme ad AIIB ed altri investitori esteri, sta lavorando alla costruzione di numerose infrastrutture, con una decina di progetti il cui valore totale si aggira sui 3 miliardi di dollari.
Tra questi c’è l’interporto di Khorgos, al confine con la Cina, che rappresenta uno dei punti di passaggio più importanti della nuova via della seta. Al momento da qui transitano 65 treni al giorno ma al suo completamento, previsto per il 2020, il centro di smistamento dovrebbe muovere intorno ai 16000 containers ogni 24 ore. Altro progetto interessato dalla Belt & Road Initiative è lo sviluppo del porto di Kuryk, sul Mar Caspio. Lo scalo, ancora in costruzione e che prevede anche la realizzazione di un aeroporto, si trova nei pressi della città di Aktau e da qui partiranno traghetti per la Russia, l’Azerbaijan e l’Iran.
Molti progetti riguardano le linee ferroviarie. Al momento ci sono cinque corridoi internazionali su rotaia che attraversano il paese: la ferrovia Trans-Asiatica del Nord, che collega la Cina all’Europa passando per la Russia; la ferrovia Trans-Asiatica del Sud, che approda invece sul Mar Nero; il Corridoio Nord-Sud, che attraversa il paese in verticale connettendo la Russia all’Oceano indiano; la ferrovia Trans-Siberiana, che attraversa tutto il continente e infine il corridoio TRACECA che unisce i paesi dell’Asia Centrale con quelli del Caucaso.
Oltre ai terminal logistici, nelle aree interessate dal traffico ferroviario stanno sorgendo varie aree economiche speciali. La prima, aperta nel 2001, è quella mista di Astana. Con il tempo ne sono fiorite una decina, a volte specializzate in un singolo settore produttivo: Ontustik è un centro tessile, Saryarka è specializzata in metallurgia mentre Taraz, Pavlodar e il parco petrolchimico nazionale nella regione di Atyrau sono specializzati nell’industria chimica.
Il paese è aperto agli investimenti stranieri e l’apertura di una società locale può portare diversi vantaggi. Dal 2016, ad esempio, il governo garantisce prestiti fino al 30% del valore dell’investimento oltre ad esenzioni fiscali sull’importazione di materie prime e macchinari, previa la sottoscrizione di un contratto con il Comitato degli Investimenti locale. Il Kazakhstan ha accordi di libero scambio bilaterali sottoscritti con 48 nazioni e il suo Presidente, Nursultan Nazarbayev, è stato promotore dell’Unione Economica Eurasiatica e del suo mercato comune.
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