Progetti infrastrutturali: anche la Birmania si apre agli investimenti esteri


Pubblicazioni Easternational

Per informazioni sul progetto consultare il link che segue alla pagina di Asian Development Bank (ADB). Fonte: https://www.adb.org/projects/50381-006/main%20-%20project-pds

Nell’ambito della Belt and Road Initiative si stanno sviluppando progetti interessanti per gli imprenditori italiani. Uno di questi riguarda la costruzione di un’autostrada nel corridoio economico che congiunge Occidente e Oriente nella regione del Grande Mekong, in Birmania.

La nazione sta vivendo un periodo di transizione politica ed economica importante, da quando nel 2011 la giunta militare che la guidava è stata sostituita da un governo riformista. Seppure rimangano fattori di instabilità in alcune aree, il paese si è aperto agli investimenti esteri e il tasso di crescita del PIL stimato per il terzo quadrimestre del 2018 è del 7.05%.

In una situazione del genere lo sviluppo delle infrastrutture svolge un ruolo fondamentale per la crescita economica di una nazione e per lo sviluppo del commercio internazionale ed interno.

Il progetto, proposto dal Ministero delle Costruzioni e che dovrebbe essere approvato a fine 2019, verrà finanziato dall’Asian Development Bank con un prestito di capitale ordinario agevolato da 164.30 milioni di dollari. La nuova arteria autostradale, lunga circa 70 km, collegherà Bago e Kyaikto, accorciando il percorso attuale di circa 32 km, dimezzando i tempi di percorrenza. Il nuovo percorso include anche un ponte lungo 2.3 km sul fiume Sittaung ed uno studio di fattibilità preparato dall’Agenzia Giapponese di Cooperazione Internazionale ha dimostrato che la nuova sezione funzionerà a piena capacità tra il 2020 e il 2025, risolvendo il problema del traffico sull’autostrada già esistente.
L’area dell’East-West Economic Corridor, in cui è inserito il progetto, è fondamentale per l’economia del sud est asiatico, poiché connette la vicina Tailandia con l’antica capitale birmana Yangon e la vicina zona economica speciale e città portuale di Thilawa, proseguendo poi verso Pathein, città sulla foce dell’omonimo fiume. Le sezioni del corridoio in Tailandia, Vietnam e Laos sono già state completate e i posti di frontiera sono stati modernizzati. La situazione in Birmania non è altrettanto rosea, con strade a sole due corsie che attraversano aree urbane, asfalto danneggiato e scarse misure di sicurezza che non permettono una velocità superiore ai 60 km/h.

La costruzione dell’autostrada oltre a dare un impulso alla ZES di Thilawa e alla connettività dell’intera nazione, darebbe un contributo fondamentale allo sviluppo economico e sociale delle aree rurali, grazie alle opere collaterali. Il progetto rientra pienamente nelle “3 C” alla base della cooperazione regionale della regione del Grande Mekong, che comprende sei nazioni: oltre a “competitività” e alla costruzione di un senso di “comunità” il programma di cooperazione economica ha l’obiettivo di rafforzare la competitività attraverso la costruzione di infrastrutture e lo sviluppo di corridoi economici.

In Birmania è attiva dal 2015 una Camera di Commercio italiana (IMYBC) che riceve due missioni diplomatiche all’anno da Roma e svolge servizi di consulenza per le imprese che vogliono investire nel Sud–est asiatico. Maggiori informazioni sul progetto sono disponibili al seguente link e contattando la Asian Development Bank.


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